Didattica a distanza: a Secondigliano doniamo computer per i bambini che ne hanno bisogno

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Una bella pagina di solidarietà per il quartiere di Secondigliano. Dove lo Stato non riesce ad arrivare – almeno non celermente – arrivano le reti territoriali giovanili, quelle fatte da ragazzi del territorio che ne conoscono pregi, difetti, potenzialità e, soprattutto, problemi. E la fortissima dispersione scolastica è da sempre uno dei problemi più sentiti in uno dei territori con più ampia densità di giovani e giovanissimi. 

Il Covid e l’istituzione della tanto discussa didattica a distanza rischia di scavare un solco forse incolmabile tra i quartieri di una città ricca di contraddizioni come Napoli. Nei quartieri di periferia, dove spesso non è garantita nemmeno una connessione internet “accettabile”, il problema della carenza di dispositivi elettronici con i quali potersi connettere e studiare a distanza – tablet e pc in primis – è uno dei tanti problemi legati alla pandemia che famiglie spesso monoreddito – o che sopravvivono con il reddito di cittadinanza – si trovano ad affrontare. I contributi del Governo per l’acquisto di computer ed altri supporti tecnologici non sempre arrivano e, quando arrivano, non bastano a coprire le esigenze di migliaia di famiglie che non possono garantire ai propri figli pc sufficientemente “performanti” per seguire in streaming le lezioni o che si trovano a gestire in contemporanea la DAD di due o tre ragazzi con esigenze – anche didattiche – completamente differenti tra loro con dispositivi vecchi, lenti e inaffidabili. 

Per questo il Laboratorio di Riscossa Secondiglianese ha deciso scendere in campo ancora una volta, impegnandosi per recuperare 14 computer da destinare ad altrettante famiglie in difficoltà che, altrimenti, non avrebbero potuto fornire ai propri figli i mezzi necessari a studiare. Da alcuni giorni nel quartiere è partita la distribuzione dei pc e già arrivano i primi segnali di riconoscenza. «Grazie mille per questo bellissimo regalo – si legge in una letterina arrivata nella sede del Larsec e firmata da tre giovanissimi beneficiari – speriamo che quello che ci hai augurato si possa avverare». Poche e semplici parole che testimoniano l’apprezzamento per un gesto che, è la speranza di tutti, potrebbe dar vita ad una bellissima gara di solidarietà in favore di quelle tantissime famiglie che vivono ogni giorno con dignità i loro disagi economici e sociali resi ancora più evidenti dalla crisi pandemica e da un nuovo lockdown che bussa alle porte. 

«Nel territorio della VII municipalità abbiamo un tasso d’evasione scolastica che va oltre il 30% quando la media europea è del 4% – spiega Vincenzo Strino, presidente del Larsec – oltre a questa vera e propria piaga a cui nessuno sembra interessarsi, ci si è messa anche la pandemia con la didattica a distanza, che si sta rivelando difficile da gestire per tutti. Davanti a tutto questo, abbiamo deciso di fare la nostra parte. Il Larsec ha sempre combattuto l’evasione scolastica tramite la cultura e l’istruzione, per questo, tramite Atitech e la famiglia Lettieri, abbiamo deciso di donare dieci computer per permettere a chi ne ha bisogno, di poter svolgere la DAD senza essere precluso per mancanza di strumenti adatti. Spesso – continua Strino – si parla dei giovani come il futuro, per noi invece sono il presente. Se non vogliamo che quartieri come Secondigliano o Miano non siano più periferici dobbiamo investire sui ragazzi a partire da adesso».

L’iniziativa messa in campo da Strino e dai giovani associati del Larsec non è l’unica realizzata in questi anni in favore dei ragazzi del territorio. Vista l’impossibilità di radunarsi in vere e proprie aule, i giovani volontari di Secondigliano hanno istituito un vero e proprio servizio di doposcuola – del tutto gratuito – in favore dei più piccoli. Così come restano operative tutte le attività di sensibilizzazione circa i temi della cura dell’ambiente. 

Il lavoro quotidiano del Larsec e di altre importanti e radicate realtà territoriali rappresenta, specie nella periferia di una città dove le istituzioni sono forse più attente agli strali a mezzo social o alle boutade pre-elettorali ai danni dei lavoratori, un bene primario da salvaguardare. Una goccia in un oceano, ma un fondamentale passo avanti per superare tutti insieme le difficoltà presenti e quelle che, inevitabilmente, busseranno alle nostre porte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Articolo del Mattino di venerdì 13 novembre 2020 a firma di Antonio Folle